Ambiente e territorio

Patrimonio dell’Unesco, la Puglia presente con 4 siti imperdibili

Cosa hanno in comune Alberobello, Castel Del Monte, la Basilica di San Michele Arcangelo e la Foresta Umbra? Beh, a parte il fatto che si trovano tutte in Puglia, forse non tutti sanno che i quattro siti sono inseriti nella lista Unesco come Patrimonio dell’Umanità.

La bellezza naturale, culturale e storica della Puglia è spesso sotto gli occhi degli attenti visitatori che ogni anno scelgono di trascorrere un periodo di vacanza in una delle regioni più a Sud d’Italia. Ma in questo caso, l’unicità dei luoghi è formalmente certificata dal riconoscimento del prestigioso ente internazionale delle Nazioni Unite. 

L’identificazione, la protezione, la tutela e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale di tutto il mondo sono tra le missioni principali dell’UNESCO. Non solo bellezze naturali, ma anche culturali costituiscono il patrimonio da tutelare e tramandare alle generazioni future secondo il celebre ente.

ALBEROBELLO – Inserita nella lista Unesco dal 1996, Alberobello è davvero unica in tutto il mondo per la distesa delle caratteristiche costruzioni a forma di cono. Si tratta di antiche abitazioni con il tetto a forma di cono fatto con pietre a vista, edificate con la tecnica del muretto a secco e imbiancate con calce viva. Croci, cuori trafitti e simboli zodiacali decorano la cima di ogni trullo.

The Trulli of Alberobello

Nel Rione Monti, fra i vicoli stretti si snodano circa 1000 trulli, fra cui svettano i “trulli siamesi”, dall’originale copertura a due coni, la Chiesa di Sant’Antonio con pianta a croce greca e il Trullo Sovrano. Da non perdere il Museo del Territorio, ospitato in un complesso di trulli comunicanti, e la Casa d’Amore, oggi prezioso punto d’informazione turistica, primo edificio nell’intera cittadina, costruito con calce e malta. 

CASTEL DEL MONTE – Piena di simbolismi e unica nel suo genere, la fortezza, a forma di corona ottagonale, è l’espressione del genio eccentrico di Federico II di Svevia, che l’ha fatta edificare secondo uno stile gotico e normanno. Ormai è ben noto che la ricorrenza del numero 8, nella forma delle stanze e in numerosi dettagli, non sia un caso, motivo per cui il Castello è considerato da alcuni alla stregua di un monumento esoterico.

Posto a ben 540 metri sul livello del mare, su una dolce collina a circa 20 km da Andria, il maniero offre una visione mozzafiato del tramonto. La fortezza, inserita nella lista Unesco nel 1996, fu utilizzata forse come osservatorio astronomico o imponente maniero di caccia.

BASILICA DI SAN MICHELE ARCANGELO – Custodita all’interno del piccolo comune del foggiano di Monte Sant’Angelo, la Basilica di San Michele è una preziosa testimonianza dell’arte longobarda in Italia. Una scalinata scavata nella roccia conduce nella Sacra Grotta, luogo dell’apparizione dell’Arcangelo e famosa meta di pellegrinaggio. 

Nel quartiere Junno, la zona più antica del borgo, ci si perde fra i vicoli dove si respira il profumo della tradizione delle tipiche “ostie ripiene”, ovvero dolcetti farciti di mandorle e miele. Imperdibile la visita al castello normanno, residenza di Federico II, la Tomba di Rotari e il complesso di San Francesco. Mentre a 8 km dal centro abitato, tra decine di eremi scavati nella roccia, sorge l’Abbazia di Santa Maria di Pulsano, arroccata su uno spuntone affacciato sul golfo.

FORESTA UMBRA – A dispetto del nome, le faggete della foresta Umbra, nel cuore del promontorio del Gargano, non hanno nulla a che vedere con la regione dell’Italia centrale, ma devono il nome dalla derivazione latina di “umbra”, ovvero cupa e ombrosa.

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Inserita nella lista Unesco dal 2017, l’area delle faggete, che si estende per un perimetro di 399 ettari, fa parte di un patrimonio naturale dall’alto valore ecologico, storico e culturale: le maestose piante sono tra le più vecchie d’Europa e raggiungono un’altezza di quasi 50 metri. Il sito, inoltre, vanta un altro prestigioso riconoscimento: l’inserimento nella lista tra i cinque boschi più belli al mondo da parte della celebre rivista National Geographic.

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