Affacciata sull’Adriatico a pochi km da Santa Cesarea Terme e Otranto, Castro è il luogo dove la natura disegna magnifici scenari, con spuntoni granitici, che si ergono monumentali a ricordare la straordinaria forza e bellezza della natura. Tale tratto di litoranea, ovvero quello che partendo da Otranto arriva a Santa Maria Di Leuca, è uno dei più suggestivi del Salento, con scorci incantevoli, grazie ad un incrocio di colori e meraviglie naturali: motivo per cui è stato utilizzato per diverse riprese cinematografiche.
La cittadina si divide in due zone: Castro alta, un comune abitato anche nel periodo invernale e Castro Marina, stupenda località balneare per amanti della costa rocciosa e dei fondali cristallini. Il borgo è famoso anche per le pietanze a base di pesce, grazie ai numerosi ristoranti specializzati.
Svariate sono le bellezze di questa splendida località: il mare, dal colore a tratti verde smeraldo e a tratti azzurro cristallino, le gelide sorgenti, che si possono incontrare inaspettatamente durante una nuotata e le famose grotte, di cui una in particolare aperta al pubblico (la grotta Zinzulusa) che è anche fra le più visitate.
La Zinzulusa deve il suo nome alle particolari forme calcaree che pendono dal soffitto, come degli stracci appesi, che nel dialetto salentino sono detti “Zinzuli“. La grotta è alta ben 25 mt e si presenta alquanto profonda. Oltrepassando un corridoio di 8 mt si accede alla conca, una caverna con base ellittica che si apre verso il tratto più lungo della zinzulusa, detto “corridoio delle meraviglie”. Le sue pareti sono arricchite da formazioni stalattitiche e stalagmitiche che nel corso dei secoli hanno assunto svariate forme, che spesso richiamamo l’immagine di oggetti ben conosciuti. Lungo il corridoio, si trova un laghetto “il trabochetto” dalle acque limpidissime. L’ultimo tratto del corridoio, rifugio di numerosi pipistrelli, è costituito dalla cripta, una caverna di dimensioni ridotte e ricca di colonne calcaree, che introduce al Duomo. In questa grotta sono stati rinvenuti i resti di moltissimi animali, dall’elefante all’orso spleo. In età preistorica, la grotta fu vissuta anche da uomini, a testimoniarlo sono i rinvenimenti di lame, grattatoi, nonché manufatti, vasi.