Il centro è sorto attorno all’omonima torre, presente proprio sul lungomare del paese, la quale comunica a ovest con Torre di San Pietro in Bevagna in San Pietro in Bevagna e ad est con Torre Castiglione, nel comune di Porto Cesareo. Torre Colimena fa parte di un sistema difensivo di torri costiere volute dall’imperatore Carlo V, re di Spagna, dopo l’invasione di Otranto da parte dei Turchi nel 1480, per difendere la penisola del Salento dalle loro frequenti incursioni.
Carlo V è spesso citato per aver pronunciato la nota frase “Nel mio regno non tramonta mai il sole”, riferendosi ad Ovest alle prime nuove conquiste spagnole in America dopo il 1492 e, ad Est, al Salento, il possedimento più orientale del regno di Spagna di allora. L’unico episodio che riguarda la piccola località di Torre Colimena, risale al 1547 quando circa 400 predoni Turchi sbarcarono da 5 velieri approdati nel tranquillo e sabbioso porticciolo di Torre Colimena, per spingersi in un’incursione nell’entroterra, depredando i raccolti delle masserie attorno a San Pancrazio.
Il significato del nome di questa località è ancora piuttosto incerto. Tuttavia, l’etimologia del nome è di evidente derivazione ellenica, risalente al periodo della Magna Grecia. Probabilmente il nome Colimena è dovuto alla contrazione di kalì limènon, buoni porti, oppure da kollimèna, attaccati, in quanto la baia di Torre Colimena e l’attuale Salina dei Monaci apparivano agli occhi dei navigatori come due sicuri porti attaccati, attigui; o, ancora, il nome potrebbe essere la contrazione di kolympi mèri, luoghi per nuotare.
Pur mantenendo la sua inequivocabile origine greca, il nome Colimena è ricorrente anche nella letteratura spagnola come nome proprio femminile che si rifà, secondo alcune altre fonti, presumibilmente al nome della ninfa Colimena, una nereide marina della mitologia greca.