San Cataldo

Spiaggia di sabbia con pineta sull’Adriatico, a Nord del parco naturale “Le Cesine”.
La spiaggia dei leccesi

San Cataldo è la localitĂ  turistica per eccellenza dagli abitanti della provicincia di Lecce, per differenti ragioni, quali la presenza di una grande spiaggia con lidi attrezzati e parti libere, la pineta, la ragione storica, non trascurabile, che vuole in Porto Cesareo l’antico porto di Lupiae, i cui resti son ancor oggi visibili e sopratutto la vicinanza a Lecce.

Posta a Nord del parco naturalistico protetto dal WWF “Le Cesine” è raggiungibile in 8 minuti d’auto dalla provincia salentina. Il mare presenta scenari graziosi ed il villaggio turistico possiede diversi locali notturni, ristoranti, pizzerie. Infatti dall’antico borgo di pescatori, San Cataldo è oggi divenuta meta turistica importante. Ha una sola parrocchia intitolata a San Cataldo, che svolge il ruolo di “succursale” della grande parrocchia di Frigole.

In estate l’associazione pro-loco organizza la “sagra del pane”, molto attesa dai cittadini leccesi (una festa durante la quale si possono degustare molte specialitĂ  culinarie del Salento, in particolare la “puccia con le olive” e i “pizzi”, pane impastato con pomodoro e cipolla, molto gustoso).

In epoca recente è stato valorizzato il porticciolo per barche di piccola grandezza e modesto pescaggio, che viene molto utilizzato sia dai pescatori professionisti, che dagli sportivi, durante tutto l’anno. Presente anche un circolo velico di derive e catamarani (sicuramente il piĂą importante della provincia di Lecce e noto a livello nazionale) situato in prossimitĂ  dell’antichissimo Porto Adriano. Oltre che in estate, la domenica mattina, anche nei mesi invernali e primaverili è meta di passeggio dei cittadini leccesi, che amano fare acquisti nel mercato domenicale.

STORIA E CENNI STORICI

La storia ci dice che San Cataldo, in epoca romana, era sede di un importante porto, intitolato all’imperatore Adriano, che ne aveva voluto la ricostruzione (fonte: Pausania). Di tali resti ora rimane ben poco visibile nei pressi del faro. Alcuni sostengono che qui sbarcò Ottaviano, dopo aver appreso la notizia della morte di Cesare (si è incerti sulla precisa localitĂ  di sbarco, alcuni storici sostengono Porto Cesareo, altri Roca Vecchia).

In seguito all’abbandono, Salapia (il nome latino di San Cataldo) si trasformò in palude, la cui bonifica avvenne solo in epoca fascista da parte dell’Opera Nazionale Combattenti, che restituì la marina ai Salentini, allontanando le pericolose zanzare malariche. Alcune fotografie in bianco e nero ed alcuni racconti dei locali, provano l’esistenza di un tram diretto che collegava San Cataldo e Lecce.

Da alcuni anni, l’antico porto romano è stato completamente abbandonato, quindi il mare lentamente ed inesorabilmente lo sta consumando. Del suo splendore resta solo qualche muro affiorante dall’acqua, ma la nuova visione di San Cataldo, in chiave turistica è ricca di colori e sfumature.

FESTE ED EVENTI

COME RAGGIUNGERLA

In auto

Arrivati a Bari in autostrada, prendete l’uscita per Bari Nord, quindi proseguite per Brindisi-Lecce. Appena prima di entrare a Lecce imboccate la tangenziale quindi l’uscita per San Cataldo.

In treno

Si raggiunge San Cataldo lungo la direttrice adriatica (Milano – Bologna – Pescara) o attraverso la Roma – Caserta. Una volta giunti a Lecce è possibile utilizzare gli autobus della FSE che vi porteranno fino a San Cataldo.

In aereo

In aereo potrete raggiungere San Cataldo facendo scalo a Brindisi qui potrete scegliere di attendere l’autobus che collega l’aeroporto con il centro di Lecce o noleggiare un’auto, se scegliete la prima opzione potrete proseguire per San Cataldo utilizzando gli autobus delle FSE.

scopri altre localitĂ